di Carmela D’Antonio e Antonella Petagna (classe 2^E) – La 2^E e la 3^A della secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “don Enrico Smaldone” hanno rappresentato l’istituto guidato dalla dirigente dott.ssa Brunella Cataldo, il 7 novembre, al primo incontro del progetto denominato “Mi aspetto rispetto” alla Casa del Cittadino ad Angri. Erano presenti le psicologhe del centro antiviolenza di Angri Lucia Caiazzo e Agnese Rocca, l’educatrice del centro Laura Apostolico, l’assessore della pubblica istruzione Caterina Barba e l’assessore delle politiche sociali Maria D’aniello. Oltre alle dirigente scolastiche Brunella Cataldo, dell’Istituto Comprensivo “don Enrico Smaldone”, e Mariarosaria Napoliello, della Galvani-Opromolla. Ha aperto la mattinata Lucia Caiazzo che ha trattato il problema dell’amore “malato”, coinvolgendo i ragazzi in un gioco-riflessione. In seguito la psicologa ha passato la parola all’educatrice Apostolico che si è allacciata al discorso della collega, insieme ad Agnese Rocca. Chiamate ad intervenire, a nome del corpo docente dell’Ic Smaldone, le professoresse Rossella Punzi e Patrizia Sereno (due delle accompagnatrici). Quest’ultima ha spiegato il percorso che i ragazzi della Secondaria di Primo Grado dello Smaldone hanno intrapreso già durante lo scorso anno scolastico e che hanno ripreso e irrobustito durante la settimana “Libriamoci a scuola 2018”, recentemente celebrata: l’attualizzazione della Carta Costituzionale, leggendo nella realtà quotidiana quanto della nostra Costituzione viene messo in pratica e quanto resta ancora solo sulla carta. In particolare quella che viene definita “politica di genere” (la donna e il suo ruolo nel corso dei secoli, diritti e doveri, le quote rosa” e le leggi volte a favorire l’autentica uguaglianza e parità rea i sessi). Infine le esperte hanno lasciato la parola ai ragazzi per interventi o riflessioni per dare davvero inizio ad un percorso di …”scuola di genere”: dalle parole della vivace platea è emerso quanto davvero la scuola sul territorio angrese si stia specializzando nel diventare fucina di menti pensanti, di uomini e donne che domani, in società, saranno dotati di quel senso critico indispensabile per operare scelte mature e consapevoli.
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