Un Giorno per la Memoria

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“GLI UOMINI PASSANO, LE IDEE RESTANO. RESTANO LE LORO TENSIONI MORALI E CONTINUERANNO A CAMMINARE SULLE GAMBE DI ALTRI UOMINI.”
(Giovanni Falcone)
 
#theideasremain
#lascuolachevorrei
 
Marzo mese della legalità: all’Istituto Comprensivo “Don Enrico Smaldone” di Angri un percorso per favorire la crescita socio-culturale delle nuove generazioni. E la primavera della legalità annuncia anche un intenso percorso volto ad alimentare la passione per la cultura in tutte le sue espressioni.
A tagliare il nastro di partenza l’iniziativa in programma per la mattina del giorno 20 marzo. La data è emblematica perché si colloca tra il 19, anniversario dell’assassinio di don Peppino Diana, il prete anti-camorra di Casal di Principe assassinato il 19 marzo del 1994 ed il 21, primo giorno di primavera, quando l’Associazione Libera celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale.
Ad Angri la riflessione va!
 
PRESENTAZIONE DEL LIBRO “UN GIORNO PER LA MEMORIA”
Ventotto autori per ventotto vittime. Uomini e donne uccisi, anche se del tutto estranei a ogni connivenza con il sistema o altro tipo di malaffare. Morti che troppo spesso vengono impropriamente definiti “uno scambio di persona”, come a voler giustificare l’errore umano, anche se compiuto per mano di delinquenti. In un libro le storie di molti di loro, tratteggiate da autori famosi, “affidando” a ognuno la memoria di una vittima. “L’unica cosa che le mafie proprio non tollerano è la memoria, perché mina il consenso sociale, demistifica la vulgata buonista e, al pari di una cicatrice, non consente di cancellare la ferita inferta. Se il dolore resta, come sempre accade per le morti che appaiono tanto più assurde quanto più sono immotivate, le iniziative che nascono dalla memoria sono semi di speranza per il futuro, soprattutto per le generazioni più giovani”.
(dall’introduzione di Raffaele Cantone)
 
“L’immane, impressionante elenco dei caduti delle guerre di mafia, camorra, ‘ndrangheta e non solo, senza confini di tempo, di spazio, di ruoli, di condizione economica e sociale. I protagonisti dei singoli racconti sono diversissimi tra loro: avvocati/politici, giornalisti, imprenditori, collaboratori di giustizia o persone comuni entrate in contatto con ambienti criminali per nascita o per contingenze, non certo per scelta. Vittime di ogni età in un arco temporale di oltre centoventi anni”.
(dalla prefazione di Maurizio de Giovanni)
 
 
 

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